Cosa facciamo veramente?
- barbaraburacchio
- 19 gen 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Succede a volte che alcune persone non abbiano ancora capito esattamente che cosa significa "Commercio equo". Per questo ci teniamo a ricordare quali sono i nostri principi di tanto in tanto.
Questo video in inglese è stato girato in occasione del Conferenza Globale Biennale organizzata dalla WFTO (World Fair Trade Organization).
In qualche minuto vengono elencati i 10 punti fondamentali che caratterizzano l'attività del Commercio equo, e sui quali ci basiamo.
Per chi invece non se la cavasse con l'inglese, eccoli elencati qui di seguito:

1. CREAZIONE DI OPPORTUNITÀ PER PRODUTTORI ECONOMICAMENTE SVANTAGGIATI
L'obbiettivo è la riduzione della povertà tramite nuove forme di commercio. Si supporta lo sviluppo della comunità e si cerca di sostenere il produttore affinché riesca ad uscire dalla posizione di vulnerabilità in cui si trova.
2. TRASPARENZA E RESPONSABILITÀ
È fondamentale che i partner commerciali siano trattati con rispetto e chiarezza. Si cercano sistemi di partecipazione per coinvolgere i lavoratori nei processi decisionali.
3. SVILUPPO DELLE CAPACITÀ E FORMAZIONE
Ci si impegna per sviluppare le abilità e le competenze dei produttori e si organizzano attività specifiche per garantire una continuità nel rapporto di lavoro.
4. PROMOZIONE DEL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
È importante sensibilizzare i consumatori sull'esistenza del commercio equo e sulla possibilità di maggior giustizia nel mondo nel commercio. I rapporti con i media devono essere trasparenti ed onesti. Ogni organizzazione si impegna ad offrire i più alti standard qualitativi per i prodotti.
5. PREZZO EQUO E PRE-FINANZIAMENTO
È considerato equo un prezzo concordato tra le parti tramite il dialogo e la partecipazione. Deve garantire una retribuzione giusta per i produttori, ma allo stesso tempo essere sostenibile sul mercato. Le cifre vengono valutate in accordo con i produttori (considerando il contesto locale) e la retribuzione è la stessa per donne e uomini.
I compratori del commercio equo assicurano un pronto pagamento ai loro produttori e - quando possibile - li aiutano tramite un pre-finanziamento.
6. PARI OPPORTUNITÀ
Si forniscono le stesse opportunità di sviluppo a donne e uomini indiscriminatamente. Le donne lavoratrici sono incoraggiate tramite corsi di formazione ad assumere ruoli di direzione.
Le culture locali e le tradizioni sono rispettate e ci si impegna per evitare discriminazioni in campo religioso, nei confronti di disabili, o per quanto riguarda posizioni sociali ed età.
7. DIRITTO DEI LAVORATORI
L'ambiente di lavoro deve essere sicuro e salutare per i produttori. Con acqua potabile, adeguato servizio sanitario e accesso al primo soccorso. Le ore di lavoro sono in linea con le condizioni stabilite dalla legge e la convenzione ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro).
8. DIRITTI DEI BAMBINI
Viene rispettata la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dei bambini, nonché le leggi e le norme sociali del contesto locale. Questo per assicurarsi che - se fosse presente la partecipazione di bambini nei processi di produzione - la loro attività non abbia effetti contrastanti con il loro benessere, la loro sicurezza, la loro educazione, e il loro desiderio di gioco.
9. RISPETTO PER L'AMBIENTE
Si massimizza l'uso di materie prime derivanti da fonti sostenibili (ad es. empio riciclate). Per l'imballaggio sono utilizzati materiali riciclabili o facilmente biodegradabili. Quando possibile i beni sono spediti via mare.
Si promuove l'utilizzo di tecnologie che rispettano l'ambiente e iniziative per ridurre il consumo energetico e l'inquinamento.
10. RELAZIONI COMMERCIALI
Il commercio avviene nel rispetto del benessere sociale, economico ed ambientale dei piccoli produttori e non si mira a massimizzare il profitto a loro discapito. I rapporti di lavoro sono responsabili, professionali e vengono rispettate le scadenze.
Si portano avanti relazioni commerciali di lungo termine, basate sulla solidarietà, la fiducia e il rispetto reciproco.
Si evitano epidosi di concorrenza sleale o riproduzione di elementi di design di altre organizzazioni senza averne il permesso.
(Fonte: www.altromercato.it)
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